L’associazione di volontariato Medici Contro la Tortura offre assistenza e cura alle vittime di tortura e di trattamenti crudeli, inumani e degradanti provenienti da qualsiasi paese del mondo.
Un primo gruppo di medici e paramedici inizia a lavorare a Roma all’interno della Sezione Italiana di Amnesty International occupandosi, fra l’altro, del rapporto fra “medicina” e “violazione dei Diritti Umani” (partecipazione dei medici alla tortura e alla pena di morte).
Questo gruppo diviene il Coordinamento Medici nazionale della Sezione Italiana di Amnesty International.
Il gruppo Medici di Amnesty organizza a Roma in Campidoglio il Congresso Internazionale “Sopravvivere e Testimoniare”, sulle conseguenze mediche e psicologiche della tortura. È la prima volta in Italia che vengono affrontati questi problemi nell’ambiente medico. Stimolati da questo evento, medici e psicologi di Amnesty International operanti a Roma danno vita, come volontari, a una attività clinica parallela e sinergica a quella svolta in Amnesty e così nasce l’associazione Medici Contro la Tortura.
Medici Contro la Tortura entra a far parte del Consiglio Italiano per i Rifugiati (CIR) – organizzazione umanitaria costituitasi pochi anni prima su iniziativa delle Nazioni Unite per difendere i diritti dei rifugiati – incontrando le vittime di tortura da loro accudite e inizia a occuparsi, fra l’altro, del fenomeno dei rifugiati e richiedenti asilo, categoria di cittadini nuova nel contesto italiano di allora.
L’Associazione Medici Contro la Tortura e il CIR avviano un’iniziativa organica con l’obiettivo di accogliere e curare le vittime di tortura, dando avvio al progetto Accoglienza e cura delle vittime di tortura con il sostegno dell’Unione Europea prima e del Fondo Volontario dell’Onu per le Vittime di Tortura poi.
Viene costituita formalmente l’associazione Medici Contro la Tortura, prima realtà in Italia ad occuparsi, da un punto di vista sanitario, di questo fenomeno. Iniziano le collaborazioni con gli ambulatori di volontariato del Centro Astalli, della Caritas di Roma e di Focus – Casa dei Diritti Sociali (CDS).
L’Associazione Medici Contro la Tortura viene chiamata per un’audizione presso il Senato della Repubblica, Commissione Straordinaria per la tutela e la promozione dei Diritti Umani.
Si sviluppano attività in collaborazione con le comunità di migranti (Sudanesi, Eritrei ed Etiopi) presenti nei capannoni occupati della stazione Tiburtina, attraverso il “gruppo scuola” e la partecipazione di alcuni membri dell’associazione al Collettivo Tiburtina e al tavolo istituito presso l’assessorato ai servizi sociali del comune di Roma.
Inizia una nuova attività di gruppo con il “laboratorio linguistico e di narrazione MCT”, da cui nel 2008 nascerà l’associazione Laboratorio 53.
Medici Contro la Tortura contribuisce alla nascita del polo SaMiFo – Salute Migranti Forzati, struttura sanitaria della ASL Roma A, costituito per assicurare la medicina di base e l’assistenza psichiatrica/psicologica ai richiedenti asilo e rifugiati presenti sul territorio di Roma.
Inizia la collaborazione con Save The Children per la certificazione della minore età dei minori stranieri non accompagnati.
Medici Contro la Tortura aderisce ufficialmente all’International Rehabilitation Council for Torture Victims (IRCT), rete internazionale di associazioni che si occupano di riabilitazione delle vittime e prevenzione della tortura di cui sono membri più di 140 organizzazioni indipendenti in oltre 70 Paesi.
Inizia la collaborazione con Medici Senza Frontiere per l’avvio di un centro per vittime di tortura a Roma. Il progetto è oggi gestito dalle due organizzazioni.